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Ememem

Bio artista

Ememem, figlio dell’asfalto, la cui arte nasce su un marciapiede danneggiato nel 2016, ha il disordine che gli scorre nelle vene. Che lavori nell’ambito di eventi organizzati, o in incognito al chiaro di luna, Ememem ripara la strada e il cuore di chi la calpesta. Nel 2016 per dare un nome al suo stile e alla sua tecnica, inventa il termine «flacking», dal francese «flaque» (pozzanghera). Oggi flaking è comunemente usato in riferimento all’arte di “riparare i buchi”. I colori dei suoi interventi sui marciapiedi illuminano le ferite del tessuto urbano.
I suoi lavori si pongono a metà tra street art e arte contemporanea e, in parte, ricordano il tradizionale kintsugi giapponese, l’arte di riparare per sublimazione. In breve tempo le sue opere conquistano un vasto pubblico e iniziano le commissioni pubbliche (Centro di creazione Taverne Gutemberg, 2018; Galleria Italiana, Parigi, 2020, Società del Grand Paris, 2020 e 2021; Métropoli di Lione, 2022). In studio, Ememem crea anche repliche dei suoi cerotti da marciapiede, esposti in gallerie (ErbK Gallerie e Gallerie Italienne), fiere internazionali d’arte contemporanea (Paris Art Fair 2021, Urban Art Fair 2020), Mostra Personale a Lione (2020, 2019, 2018), e mostre collettive “Ceramic Now!” (Parigi, 2021), “Low Tech” Meyrin (Ginevra, 2021), “Nuart” (Stavanger, Norvegia, 2018).

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